« Unus pro omnibus, omnes pro uno »
Nasce la Svizzera moderna e viene creato lo Stato federale. L’anno successivo si ha la fusione delle poste cantonali e la Confederazione diventa proprietaria della Posta federale.
Un revisore dei conti della Confederazione
Il regolamento del personale dell’AFF entra in vigore il 1° gennaio 1852. Al suo interno figura un posto permanente di revisore dei conti.
Porte aperte
A metà ottobre il Politecnico federale di Zurigo accoglie i suoi primi studenti.
Crisi e nuova carta fondamentale
In Svizzera, come nel resto dell’Europa, si profila un lungo periodo di crisi economica. In piena recessione il popolo adotta una revisione della Costituzione federale (con 340 199 voti favorevoli e 198 013 contrari). Lo Stato centrale ne risulta rafforzato e vengono ampliate le sue competenze legislative. Viene introdotto il referendum facoltativo. Si delinea una nuova ripartizione dei compiti tra il Consiglio federale e il Parlamento. Il primo controlla l’amministrazione, mentre le Camere votano il preventivo e il consuntivo della Confederazione. Le Camere garantiscono anche l’alta vigilanza.
Il precursore del CDF
Il 19 febbraio 1877 il Consiglio federale stabilisce un regolamento per l’Ufficio di controllo, che allora aveva la sede presso il Dipartimento delle finanze e dei pedaggi. Questo ufficio è il precursore del CDF. In realtà, la sua creazione rappresenta una riorganizzazione interna dovuta a lavori di verifica della tassa militare e di revisione a seguito del passaggio dell’istruzione della fanteria alla Confederazione. Tuttavia, la scelta delle verifiche dipende dal capo del Dipartimento a cui spetta dare le istruzioni. Ex vice della Sezione delle finanze dello stesso Dipartimento, Edmond de Grenus dirige l’Ufficio di controllo. Tre collaboratori fanno lo stesso percorso, un collaboratore soltanto proviene dall’esterno del Dipartimento. L’anno seguente il vice di Edmond de Grenus è assunto dopo aver lavorato al Commissariato Superiore della Guerra. Il suo nome è Gustav Pillichody e diventerà qualche anno dopo il terzo direttore dell’Ufficio di controllo.
I primi impiegati dell’Ufficio di controllo
La Corte dei conti è una «complicazione»
I dibattiti sull’istituzione della Corte dei conti si protraggono nella commissione del Consiglio degli Stati. La maggioranza non ne vuole sapere: «Non condividiamo il postulato relativo all’istituzione della Corte dei conti perché potrebbe complicare la nostra Amministrazione e diminuire la responsabilità dei funzionari.» (22 gennaio 1878)
No alla Corte dei conti
Dopo cinque anni di attesa il Parlamento riceve il parere del Consiglio federale sull’istituzione di un’eventuale Corte dei conti: «Nei Paesi in cui esiste [la Corte dei conti] (…) appare come un’istituzione ufficiale che riunisce in sé, per motivi di opportunità che sono impossibili da ignorare nelle condizioni in cui si trovano i grandi Stati, competenze di svariata natura, che sono tolte in parte al potere parlamentare, in parte al potere giudiziario e in parte al potere amministrativo e che formano un insieme che potremmo introdurre nelle nostre istituzioni soltanto mediante una modifica della Costituzione federale e come base di nuove funzioni.» (messaggio del Consiglio federale, 30 maggio 1881, pag. 19) Oltre a ragioni di natura giuridica, l’istituzione di una Corte dei conti costerebbe 20 000 a 30 000 franchi in più rispetto ad ora. Il messaggio del Consiglio federale e il progetto di legge che lo accompagna sancisce la nuova organizzazione del Dipartimento delle finanze e dei pedaggi.
Un nuovo ufficiale presso l’Ufficio di controllo
Bendicht Peter diventa capo dell’Ufficio di controllo. Questo tenente colonnello bernese è commissario delle guerre del suo Cantone. Succede al colonnello Edmond de Grenus che entra a far parte della difesa nazionale in qualità di commissario capo delle guerre.
La Svizzera affluisce in massa all’expo
Ben 1 741 369 di svizzeri visitano la prima esposizione nazionale di Zurigo.
Una prima base legale
La legge federale concernente la riorganizzazione del Diparti-
mento delle finanze, gli stipendi e le fideussioni dei funzionari e degli impiegati di questo Dipartimento entra in vigore il 1° aprile 1883. Questa legge, approvata dal Parlamento l’11 dicembre 1882, costituisce la base legale del futuro CDF.
Avvicendamento alla guida dell’Ufficio di controllo
Il bernese Gustav Pillichody, ex vice capo e primo revisore succede al suo superiore Bendicht Peter, deceduto, alla guida dell’Ufficio di controllo.
Un regno lungo 33 anni inizia all’Ufficio di controllo
Comandante nelle truppe di amministrazione, il lucernese Franz Siegwart diventa il nuovo capo dell’Ufficio di Controllo. Una funzione che manterrà per un periodo record di 33 anni. Franz Siegwart aveva iniziato la sua carriera presso l’Ufficio di controllo nel 1882 come revisore, prima di essere nominato vice capo dal 1888.
Cambiamento nell’elenco federale
Nell’elenco federale, l’Ufficio di controllo viene sostituito dal «Controllo delle finanze».
Si riaccende il dibattito sulla Corte dei conti
Il 5 marzo 1895 una commissione del Consiglio nazionale chiede al Consiglio federale di elaborare un progetto che mira alla creazione di una Corte dei conti. Tra i parlamentari ci si preoccupa dell’aumento delle spese dello Stato federale e della mancanza di strumenti di controllo dell’amministrazione a disposizione del Consiglio federale. Un postulato è approvato dal Consiglio nazionale il 28 giugno 1895.
La Confederazione salva le ferrovie
Il 20 febbraio 1898 il popolo svizzero approva la nazionalizza-
zione di cinque grandi società ferroviarie. Nascono così le Ferrovie federali svizzere (FFS) che lo stesso anno mettono in vendita il primo abbonamento generale al prezzo di 420 franchi per la seconda classe.
No a una Corte dei conti (bis)
Il Consiglio federale consegna il suo rapporto sull’istituzione di una Corte federale dei conti il 10 dicembre 1900. La risposta è negativa. «Siamo convinti che una Corte dei conti, sia essa costituita come una giurisdizione speciale e autonoma, che si colloca a metà tra il potere legislativo e il potere esecutivo, o come un semplice organo ausiliare delle Camere, da loro designato per controllare le spese pubbliche, non ci consentirà di ottenere un risultato migliore rispetto a quello che possiamo conseguire facilmente e senza costi aggiuntivi, perfezionando il controllo preventivo delle uscite che facciamo già presso il Dipartimento delle finanze e completando e rafforzando il controllo parlamentare che appartiene alle Camere.» (messaggio del Consiglio federale, 10 dicembre 1900, pagg. 1032–1033) L’Esecutivo suggerisce di istituire una commissione parlamentare permanente incaricata di «verificare trimestralmente tutti i documenti contabili e di monitorare da vicino l’impiego dei crediti a preventivo». Il progetto viene discusso in Parlamento. Alcuni parlamentari criticano l’Esecutivo, come il consigliere nazionale Jules Calame-Colin (NE) che afferma: «Ciò che era sufficiente in passato oggi non basta più; l’evoluzione costante delle entrate e delle uscite richiede nuovi e migliori strumenti di controllo […] la creazione di una Corte dei conti, sebbene non mi soddisfi completamente, mi sembra una soluzione senz’altro preferibile». Alla fine le Camere accettano di seguire la via tracciata dall’Esecutivo e nel 1902 chiedono che siano istituite commissioni permanenti delle finanze e una Delegazione per la vigilanza delle finanze, il precursore della Delegazione delle finanze (DelFin).
Operare di concerto con il Parlamento
Il 24 febbraio 1903 entra in vigore il primo regolamento del CDF. Nato da un progetto del Dipartimento delle finanze e delle dogane del 29 novembre 1900, questo testo viene rielaborato congiun-
tamente dal Consiglio federale e dal Parlamento. Posto sotto l’alta vigilanza del Dipartimento, l’ambito di revisione del CDF è sancito nella legge. Innanzitutto il CDF può «conferire» con il Parlamento. Il principio di un’istituzione che si interpone tra il controllo amministrativo e quello parlamentare nasce da questa data. Il CDF è quindi tenuto a fornire su richiesta le sue informazioni alle commissioni delle finanze. Infine, queste possono anche contare sull’aiuto del personale del CDF.
Nuova ripartizione del lavoro
Quando viene fondata la Banca nazionale svizzera (BNS) il CDF viene esonerato dalle sue attività di controllo e dalla sua responsabilità in materia di tenuta e di gestione del portafoglio
di titoli della Confederazione.
Guerra mondiale ed esposizione nazionale
L’arciduca Francesco Ferdinando, erede dell’Impero austro-ungarico, e sua moglie Sophie Chotek vengono assassinati a Sarajevo. L’evento scatena le ostilità della Prima guerra mondiale. In Svizzera, si inaugura la terza esposizione
nazionale a Berna.
Numero di impiegati in aumento
Presso il CDF lavorano 45 impiegati di cui 19 ausiliari, un numero che raggiungerà di nuovo soltanto negli anni Quaranta. Questo aumento del personale è dovuto al lavoro di revisione a seguito della mobilitazione generale. Il CDF si insedia al pianterreno nell’ala ovest del Palazzo federale insieme al resto dell’AFF.
Perchè una Corte dei conti?
Nel quadro del preventivo del 1919 il Consiglio degli Stati approva un postulato. Il 10 dicembre 1918 invita il Consiglio federale «a redigere, dopo una nuova analisi, un rapporto sull’opportunità di decidere sulla creazione di una Corte dei conti federale e, in caso affermativo, quali diritti e quali doveri le dovranno essere attribuiti».
Le revisioni vanno a rilento
Il personale del CDF è colpito da un’epidemia di influenza che causa oltre 500 giorni di assenza tra il personale. La revisione dei
conti sarà completata con due anni di ritardo, con grande disappunto del Parlamento.
La guerra volge al termine, via libera allo sciopero
La Russia digerisce la sua rivoluzione. L’11 novembre 1918 gli alleati e la Germania firmano l’armistizio. È la fine della Prima guerra mondiale. Dal 12 al 14 novembre 1918 lo sciopero generale investe la Svizzera.
Trasferimento
Il Dipartimento delle finanze e delle dogane si insedia al Bernerhof, così come il CDF.
No alla Corte dei conti (bis repetita)
Sei anni dopo la presentazione del postulato al Consiglio degli Stati il Consiglio federale risponde al Parlamento. Di nuovo, l’Esecutivo non ne vuole sapere di una Corte dei conti. Se essa dovesse essere istituita in un regime federalista, costituirebbe «uno spiacevole errore politico». Tuttavia, vengono proposti miglioramenti per le verifiche e i metodi di lavoro del CDF. Il Consiglio federale intende riorganizzare il Dipartimento delle finanze e delle dogane per garantire una maggiore autonomia e personale al CDF. L’Esecutivo mira, tra l’altro, ad incorporare il servizio di contabilità nel CDF. Inoltre, ed è un leitmotiv dalla fine del XIX° secolo, il Consiglio federale vuole un Parlamento che controlli meglio le finanze federali. Al riguardo suggerisce un posto di segretario permanente presso la DelFin. Nel mese di giugno 1925 le Camere federali abbandonano di nuovo l’idea di una Corte dei conti e chiedono al Consiglio federale un nuovo regolamento per il CDF.
Cambiamento nella direzione
Il CDF ha un nuovo direttore: Hans Ryffel. Nel suo precedente incarico Hans Ryffel dirigeva il servizio di cassa e contabilità del Dipartimento delle finanze e delle dogane. In qualità di direttore assume il futuro vicedirettore del CDF, Charles Droz.
Il Parlamento vota per una maggiore autonomia
Il 2 aprile 1927 l’Assemblea federale approva il secondo regolamento del CDF. Condivide la proposta del Consiglio federale del 13 dicembre 1926 le cui modalità si rifanno ai suggerimenti proposti due anni prima. I metodi del CDF e la tipologia delle verifiche si modernizzano, si rafforza la sua indipendenza. La comunicazione interna dei risultati e la soluzione delle divergenze sono specificati. Il CDF trasmette i suoi risultati agli altri dipartimenti tramite il capo del Dipartimento federale delle finanze e delle dogane. Tuttavia, il Parlamento rifiuta la fusione tra il CDF e il servizio di contabilità del Dipartimento. Tra le ultime novità un segretario permanente viene aggiunto alla DelFin e alle commissioni delle finanze e fa parte del CDF. Questo regolamento costituisce la base legale in vigore fino al 1967.
Qual è il ruolo del CDF?
La commissione della gestione del Consiglio nazionale propone con un postulato di separare il CDF dall’amministrazione federale e di subordinarlo alle commissioni delle finanze. Il Consiglio federale esprime parere sfavorevole e quindi il postulato viene ritirato.
Revisori di guerra
Il 26 settembre 1939 il Consiglio federale istituisce un Revisorato dell’economia di guerra. Si tratta di una nuova sezione del CDF che sarà mantenuta per tutto il periodo delle ostilità.
Guerra mondiale ed esposizione nazionale (bis)
Le truppe della Germania nazista invadono la Polonia il
1° settembre 1939. Inizia la Seconda guerra mondiale. A Zurigo viene inaugurata la quarta esposizione nazionale Landi, il cui tema è la difesa spirituale del Paese.
Un romando alla direzione del CDF
Il losannese Frédéric Rüedi accede al posto di direttore del CDF. Rüedi, che ha il grado di colonnello EMG, è il primo romando in questa funzione. Prima di assumere questa carica era stato segretario della DelFin e delle commissioni delle finanze del Parlamento dal 1930 e vicedirettore del CDF (1944–1945).
Inizio della guerra fredda
Due settimane dopo i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki,
il 2 settembre 1945 il Giappone capitola. È la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio della Guerra fredda.
L’Internazionale dei controlli delle finanze
L’Organizzazione internazionale delle istituzioni superiori i controllo delle finanze pubbliche (INTOSAI) è istituita a Cuba nel mese di novembre 1953. Il CDF vi aderisce all’inizio degli anni Settanta.
Passaggio di testimone nella direzione
Armin Jeker succede a Frédéric Rüedi alla direzione del CDF. Colonnello come il suo predecessore, è entrato al servizio del CDF nel 1928 come revisore. Prima della sua nuova nomina,
era il numero due dell’istituzione (primo vicedirettore).
L’esistenza del CDF necessita di una legge
Su richiesta di Armin Jeker, direttore del CDF, Rudolf Probst, docente di diritto all’Università di Berna, presenta un rapporto sull’istituzione, la sua organizzazione e la sua metodologia. Questo rapporto respinge immediatamente l’idea di una Corte dei conti in quanto ritenuta inefficace. Propone tuttavia di sancire i compiti del CDF in una legge e non in un regolamento. Il limite di confine delle competenze tra il CDF e gli organi di controllo dei dipartimenti è labile e ha delle sovrapposizioni. Il CDF deve poter proporre le proprie soluzioni direttamente al Consiglio federale. Questa nuova organizzazione presuppone un aumento del personale. Presentato alle commissioni delle finanze e al DFF, non viene dato seguito al rapporto e non viene pubblicato.
Dal Ministero pubblico della Confederazione al Controllo delle finanze
Il basilese Eduard Lehmann, allora primo vice del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), diventa direttore del CDF. Giurista di formazione, lavora presso la Confederazione dal 1943.
La crisi dei Mirage III
La Svizzera costruisce su licenza il nuovo aereo da caccia Mirage III. Tre anni dopo l’approvazione del credito da parte del Parlamento (871 milioni di franchi per 100 aerei), il Consiglio federale chiede 356 milioni di fondi aggiuntivi. Il Parlamento rifiuta. Alla fine, soltanto 57 aerei saranno fabbricati. La vicenda porta all’istituzione della prima commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) il 17 giugno 1964. Il capo del Dipartimento militare federale (DMF), il radicale vodese Paul Chaudet, non si ripresenta nella sua funzione nel 1966 e alcuni responsabili militari vengono puniti. A livello istituzionale, la commissione parlamentare d’inchiesta intende rafforzare la vigilanza finanziaria del Parlamento. Il 15 marzo 1965 le commissioni delle finanze chiedono al Consiglio federale una legge per potenziare l’autonomia e il lavoro del CDF. Un anno e mezzo dopo, e secondo il parere dei Cantoni, dei partiti politici e delle associazioni economiche, l’Esecutivo consegna alle Camere federali un messaggio e il suo progetto di legge sul CDF, ispirato in parte dalle proposte del rapporto Probst presentate nel 1956.
La prima esposizione nella Svizzera romanda
«La Svizzera di domani vi invita oggi» è lo slogan dell’esposizione nazionale che si svolge a Losanna dal 30 aprile al 25 ottobre 1964. Per la quinta edizione sono venduti oltre 12 milioni di biglietti d’ingresso.
Una legge per il CDF
Il 28 giugno 1967 il Parlamento approva la legge sul controllo federale delle finanze (LCF). La sua missione è di coadiuvare l’Assemblea federale nella sua vigilanza finanziaria e il Consiglio federale nel monitoraggio dell’amministrazione. Il CDF garantisce la «corretta applicazione del diritto, l’impiego e la gestione efficace dei fondi nonché l’esattezza degli allibramenti». A livello amministrativo il CDF rimane una divisione del Dipartimento federale delle finanze e delle dogane. La sua autonomia aumenta e i suoi rapporti con il Parlamento si rafforzano. Il suo direttore è nominato dal Consiglio federale e deve essere confermato dalla DelFin del Parlamento. Anch’egli nominato dall’Esecutivo, il segretario della DelFin e delle commissioni delle finanze è aggregato al CDF. L’effettivo del personale è fissato dal Consiglio federale dopo consultazione con la DelFin. L’ambito della vigilanza finanziaria comprende le sovvenzioni, gli acquisti e le costruzioni. Tuttavia, non vi rientrano le FFS e la Cassa nazionale di assicurazione.
Una legge sostiene il lavoro dei revisori
La LCF entra in vigore il 1° gennaio 1968.
Tempeste sociali
L’Europa è flagellata dai movimenti sociali che si rifanno a quelli della Primavera di Praga o alle manifestazioni del mese di maggio 1968 in Francia.
Politecnico romando
Oltre un secolo dopo la comparsa del suo omologo zurighese, viene inaugurato il Politecnico federale di Losanna.
Modernizzare il CDF
Nel mese di maggio il CDF viene riorganizzato. Dal 1968 la nuova legge, in effetti, ha causato un aumento delle verifiche. Il CDF dedica l’87 per cento del suo tempo a controfirmare le registrazioni nel Consuntivo della Confederazione e gli ordini di pagamento o di versamento prima che siano eseguiti dall’amministrazione. Il CDF dedica quindi troppo poco tempo alle revisioni in loco. La DelFin se ne interessa e commissiona una perizia al Professor Rudolf Probst. L’esperto raccomanda di esternalizzare un maggior numero di mansioni ai livelli inferiori di controllo, di creare nuove divisioni e di professionalizzare il personale. In seguito, nell’organigramma del CDF saranno create due divisioni: «Affari militari e acquisti» e «Sussidi federali per le costruzioni». Nel mese di luglio 1972 viene consegnata al personale la prima edizione del manuale di revisione.
Attentato contro Swissair
Il 12 settembre 1970 il Fronte di liberazione della Palestina fa esplodere un DC-8 Nidwalden della compagnia aerea nazionale Swissair nel deserto giordano.
Il 26° cantone
La Repubblica e Cantone del Giura entra a far parte della Confederazione.
La direzione cambia volto
Avvocato di formazione e colonnello, Gottlieb Schläppi è nominato alla direzione del CDF. Precedentemente ha lavorato presso l’AFF e ha diretto le finanze delle PTT. Il suo arrivo coincide con l’introduzione di una nuova struttura del CDF. Sono avviate nuove procedure di controllo per i crediti di impegno, l’aiuto allo sviluppo, il controllo dei prezzi e gli acquisti rilevanti all’estero.
Una donna nel Consiglio federale
Il 21 ottobre 1984 il Consiglio federale accoglie la sua prima donna, la radicale zurighese Elisabeth Kopp.
La soglia dei dieci romandi è stata raggiunta
Il CDF annovera 66 svizzeri tedeschi e 10 francofoni tra il suo personale.
Scoppia lo «scandalo delle schede»
Nel mese di gennaio viene istituita una nuova CPI dopo le dimissioni della radicale Elisabeth Kopp, capo del Dipartimento di giustizia e polizia. Questa CPI condanna la violazione del segreto d’ufficio da parte della funzionaria zurighese nello scandalo della Shakarchi Trading. La commissione rivela anche l’esistenza della schedatura sistematica di oltre 700 000 cittadini.
L’esercito è scosso dal suo popolo
Il 9 novembre 1989 la caduta del Muro di Berlino innesca la fine della Guerra fredda. In Svizzera, l’iniziativa per una Svizzera senza esercito viene approvata dalla popolazione con il 35,6 per cento dei voti il 26 novembre 1989.
Scoppia un nuovo scandalo
A seguito dello scandalo delle schede viene istituita una CPI per indagare sul DMF. Il 17 novembre 1990 la commissione consegna un rapporto in cui si rivela l’esistenza di un’orga-
nizzazione militare segreta, la P-26, costituita da oltre 400 uomini e alcune donne.
I revisori federali e la P-26
Alla fine di aprile il gruppo socialista delle Camere federali sporge denuncia penale per gestione sleale nei confronti di vari alti funzionari federali tra cui Gottlieb Schläppi, direttore del CDF. Viene denunciato il suo ruolo di revisore nel quadro della P-26.
Si scopre inoltre che un secondo quadro del CDF, incaricato di controllare gli acquisiti del DMF, vistava le fatture della P-26.
Nel mese di maggio del 1993 la denuncia viene archiviata senza seguito dal MPC.
Ancora una volta la Corte dei conti
In Parlamento lo scandalo delle schede e quello della P-26 suscitano dei dibattiti sul controllo dell’amministrazione. Alla fine del 1991 vengono presentate due iniziative socialiste. La prima, proposta da Arthur Züger (SZ), intende rafforzare la comuni-
cazione di anomalie gravi individuate dal CDF al Consiglio federale (articolo 15.3). Questa evoluzione legale viene accettata nel 1992. La seconda iniziativa viene presentata dal gruppo socialista. Essa mira a subordinare il CDF al Consiglio federale
e a creare una Corte dei conti che riferisce al Parlamento. Quest’ultimo respinge l’idea nel 1991.
Spedizioni postali a due velocità
Il 1° febbraio la Posta svizzera introduce la Posta A al costo di
80 centesimi per una spedizione in 24 ore.
Nomina di un nuovo direttore
Peter Probst assume la guida del CDF. Precendentemente è stato vicedirettore presso l’AFF e capo della divisione principale della politica delle uscite. Nel CDF istituzionalizza il controllo della redditività che costituisce un cambiamento profondo nei metodi di controllo. Viene anche decisa una riorganizzazione dei servizi di controllo informatici.
Il CDF rafforza la sua legge
Nel tumulto politico degli anni Novanta e nella logica degli standard internazionali dell’INTOSAI, il CDF avvia un progetto
di revisione parziale della propria legge presso la DelFin. La proposta è sostenuta dalle commissioni delle finanze e il Consiglio federale è incaricato di elaborare un progetto. Il
7 ottobre 1994 il Parlamento approva in linea di massima questa revisione. L’indipendenza del CDF viene rafforzata. Il CDF è l’organo esterno supremo di vigilanza finanziaria. Ogni anno definisce il suo programma di verifica in modo autonomo e pubblica un rapporto di attività. I criteri di revisione includono ormai l’efficacia. Infine, come accade per la Cassa nazionale svizzera di assicurazione in caso di infortuni, la BNS non rientra più nell’ambito delle verifiche del CDF. Per contro, d’ora in poi vi rientrano le FFS.
Il caos all’interno della Cassa pensioni della Confederazione
Il 2 ottobre 1995 il Parlamento istituisce una quarta CPI per indagare sulle disfunzioni della CPC. Pubblicato il 1° ottobre 1996, il suo rapporto è senza appello: si rilevano errori nelle nomine alla direzione della Cassa, una gestione insufficiente
dei beneficiari e dei contribuenti nonché lacune organizzative e informatiche che si sono protratti per un decennio. La CPI accusa pesantemente l’ex consigliere federale socialista Otto Stich, allora a capo del DFF. Tuttavia, anche la CPC è sotto attacco. Dal 1987 il CDF non certifica più i suoi conti annuali. Nonostante ciò, questi segnali del CDF non hanno allertato il capo del DFF. Per la CPI è necessario accrescere ulteriormente l’indipendenza del CDF. Essa propone che non sia più sottoposto gerarchicamente al DFF, bensì alle commissioni delle finanze e, novità, alle commissioni di gestione del Parlamento. La CPI suggerisce inoltre di raggruppare queste commissioni per ottenere una maggiore efficacia.
Il prezzo delle munizioni
Il CDF verifica i prezzi di una consegna di munizioni al DMF. Il risultato di questo controllo permette di ridurre l’importo fissato nel contratto di 440 000 franchi. Tenendo conto della merce ancora da acquistare, il risparmio realizzato sfiorerà i 3,4 milioni.
Dal ruolo del controllato a quello del controllore
Il lucernese Kurt Grüter assume la direzione del CDF. Ex vicedirettore dell’AFF, era a capo della divisione principale «Pianificazione finanziaria, preventivo e consuntivo della Confederazione». Con lui, la struttura organizzativa del CDF è stata completamente rivista e il settore dell’informatica modernizzato. Per di più, la struttura organizzativa del CDF viene interamente rivista e si dota di un apparato informatico moderno. Inoltre, dal 2013 viene rafforzata la collaborazione in seno alla Conferenza svizzera dei controlli delle finanze. In questa occasione il CDF si riunisce con gli organi di controllo delle finanze dei Cantoni e delle sette principali città svizzere per incentivare la realizzazione di verifiche congiunte.
Un organo supremo di vigilanza finanziaria
Le lezioni tratte dal disastro della CPC servono per porre le basi per una nuova versione della LCF. Il 22 giugno 1998 il Consiglio federale presenta un messaggio al Parlamento per rafforzare istituzionalmente il CDF. Quest’ultimo stabilisce il suo programma di verifica autonomamente e può rifiutare le richieste di controllo che pregiudicano la realizzazione di tale programma. Il suo settore di attività comprende le imprese di cui la Confederazione detiene più del 50 per cento del capitale. Infine, la politica di comunicazione e in materia di personale sono di competenza del direttore. Il Parlamento approva questa revisione. Il 19 marzo 1999 il CDF diventa « l’organo supremo della Confederazione in materia di vigilanza finanziaria » ed è soggetto soltanto alla legge e alla Costituzione.
Liberalizzazione e attore di stato
Il 1° gennaio 1998 il mercato delle telecomunicazioni viene liberalizzato in Europa e in Svizzera. Lo stesso anno viene costituita la società Swisscom, gestore telefonico di cui la Confederazione detiene la maggioranza.
La RUAG vola con le propria ali
Le imprese d’armamento della Confederazione diventano società anonime di diritto privato e creano la holding RUAG. La Confederazione è il suo unico azionista. Il 18 aprile 1999 una maggioranza cantonale e popolare accetta la terza Costituzione, la cui entrata in vigore è fissata al 1° gennaio 2000.
I conti del caso Bellasi
Dopo le appropriazioni indebite da parte di Dino Bellasi, ex contabile del Servizio informazioni militare, il Consiglio federale incarica il CDF di analizzare i pagamenti effettuati presso il Dipartimento della difesa, della protezione civile e dello sport.
La gestione finanziaria del Dipartimento deve essere professionalizzata. Vengono proposte oltre 120 misure per migliorare la procedura dei pagamenti e garantire il controllo incrociato.
Vigilanza finanziaria rafforzata da parte del Parlamento
Con l’entrata in vigore della nuova Costituzione federale, la Segreteria delle commissioni delle finanze e della DelFin non è più aggregata al CDF sotto il profilo amministrativo. In un’inizia-
tiva parlamentare il consigliere nazionale socialista Didier Berberat (NE) chiede un controllo delle finanze più indipendente nell’ottica di una Corte dei conti, poiché il CDF è considerato troppo vicino al DFF. Il 4 ottobre 2000 il testo viene respinto dal Consiglio nazionale.
Matrix loaded
Dopo oltre un anno di lavoro con la società Gemini Consulting AG, il CDF si riorganizza. La struttura a silo viene scartata e viene scelta una matrice bidimensionale. Da un lato, i settori di controllo riprendono la struttura dei Dipartimenti federali e, dall’altro, i centri di competenza raggruppano i revisori per specialità (revisione, specialisti IT, esaminatori …). Nel contempo, il CDF trasloca nei nuovi uffici situati nella Monbijoustrasse 45 dove in passato si trovava la sede dell’Unione svizzera del commercio di formaggio.
Anche l’esposizione nazionale è a rischio
L’esposizione nazionale nei pressi dei laghi di Bienne, Neuchâtel e Morat è rinviata di un anno per mancanza di fondi e si svolge dal 15 maggio 2002 al 20 ottobre 2002. Vengono venduti
10,3 milioni di biglietti d’ingresso. Tre anni dopo, il CDF pubblica il rapporto di audit dell’esposizione nazionale Expo 01/02. Il titolo ne sintetizza risultati critici: «Un mandato a responsabilità illimitata».
Segnalazioni
Il Consiglio federale affida al CDF il nuovo compito di raccogliere le segnalazioni che riceve dai whistleblowers dell’amministrazione federale.
Il CDF è controllato
Anche il CDF è oggetto di verifica. La Corte dei conti tedesca lo sottopone ad una valutazione tra pari (peer review). Nel 2009 tocca alla Corte dei conti norvegese esaminare le valutazioni e le verifiche trasversali del CDF. Infine, nel 2016 la Corte dei conti europea consegna la sua peer review. In tutti e tre i casi i risultati sono buoni e il CDF ha applicato tutte le raccomandazioni previste.
Nessuna verifica alla SSR
Il Parlamento approva la revisione totale della legge federale sulla radiotelevisione (LRTV). Come nella precedente versione del 1991, la Società svizzera di radiotelevisione (SSR) è esonerata da un controllo delle finanze da parte del CDF, fatta eccezione per i mandati impartiti dal Dipartimento responsabile per la SSR. La nuova versione della LRTV rende inoltre più severe le condizioni per mandati di questo tipo.
Buona notizia per la Confederazione
Una verifica del CDF fa emergere un’esenzione fiscale non conforme per una società multinazionale situata nella regione del Lago di Ginevra. Il 19 dicembre 2012 il gruppo minerario brasiliano Vale International risolve la sua controversia fiscale
e rimborsa 212 milioni di franchi al Cantone di Vaud e alla Confederazione.
INSIEME: il crollo dell’informatica fiscale
Il 20 settembre 2012, dopo cinque anni di tergiversazioni, il Consiglio federale seppellisce definitivamente il progetto informatico INSIEME dell’Amministrazione federale delle contribuzioni. Il conto è salato: oltre 100 milioni di franchi svizzeri sono stati sperperati. Sulla stessa scia il Consiglio federale decide di rafforzare la direzione e affida dal mese di aprile del 2013 la verifica dei progetti informatici chiave al CDF. Il Parlamento decide di approfondire le circostanze del fallimento del progetto INSIEME. Pubblicato nel novembre 2014, nel suo rapporto vengono chieste delle modifiche della LCF.
Un apparatcik alla direzione
Entrato a far parte dell’istituzione nel 1988, il ginevrino Michel Huissoud viene nominato direttore del CDF, di cui fino ad allora
è stato vicedirettore. Contrariamente a quasi tutti i suoi predecessori, non ha mai lavorato presso l’AFF e non è un ufficiale dell’esercito svizzero. La direzione del CDF decide
anche di applicare integralmente la legge sulla trasparenza pubblicando gran parte dei suoi rapporti di verifica.
Buona notizia per la Confederazione (bis)
Swissair fallisce il 2 ottobre 2001. Quattordici anni dopo la messa in liquidazione della compagnia aerea, il liquidatore accetta le critiche del CDF sull’utilizzo del mutuo della Confederazione. Risultato : 220 milioni di franchi tornano nelle casse federali.
100
Per la prima volta il CDF conta oltre 100 impiegati in equivalenti
a tempo pieno (104,3), ovvero 86 germanofoni, 26 francofoni e
un italofono. Vi lavorano 77 uomini e 36 donne.
Dialogo con le commissioni di gestione
Dopo il fallimento del progetto informatico INSIEME, il 17 marzo 2017 le Camere federali approvano una modifica della LCF. Questa revisione istituzionalizza, tra l’altro, la collaborazione del CDF e le commissioni di gestione. Essa comporta anche il miglioramento della comunicazione dei risultati delle verifiche effettuate dal CDF nell’amministrazione. La sua entrata in vigore è fissata per il 1° gennaio 2018.
La crisi dovuta al COVID-19
Durante la pandemia mondiale di coronavirus il numero di contagi esplode. Il 13 marzo 2020 il confinamento diventa una realtà anche in Svizzera. Il CDF rivede le sue priorità: sostiene l’attuazione dei controlli relativi ai provvedimenti adottati dalla Confederazione per arginare le conseguenze economiche e sanitarie della crisi ed esegue verifiche preventive. Questa prassi non è nuova, ma era stata seguita anche in passato in occasione del salvataggio di Swissair. Diverse verifiche e analisi di dati effettuate dal CDF si concentrano sui provvedimenti adottati per contrastare le conseguenze di questa pandemia, in particolare per prevenire gli abusi e correggere gli errori. Inoltre, il CDF raccoglie le segnalazioni pervenute sulla piattaforma di whistleblowing in relazione alla crisi e le trasmette alla Segretaria di Stato dell’economia che ha potuto chiedere la restituzione di circa 10 milioni di franchi percepiti indebitamente entro la fine del 2021.
Trasparenza nel finanziamento della politica
Il 18 giugno 2021 le Camere federali modificano la legge sui diritti politici e definiscono regole in materia di trasparenza nel finanziamento della politica. Queste riguardano le elezioni del Consiglio nazionale, le votazioni federali e i conti dei partiti politici rappresentati in Parlamento. Le donazioni anonime o provenienti dall’estero vengono vietate. Un anno dopo, al CDF è conferita la competenza di ricevere, controllare e pubblicare le dichiarazioni rese dagli attori politici. Le nuove regole in materia di trasparenza si applicheranno per la prima volta alle elezioni federali del 2023.
All’origine delle indagini su AutoPostale
Il 27 aprile 2022 il Consiglio federale nomina Pascal Stirnimann nuovo direttore del CDF. Oltre a un diploma in economia aziendale e di esperto contabile, il nuovo direttore vanta la qualifica di Certified Internal Auditor (CIA) e di perito revisore abilitato. Prima di ricoprire la sua funzione presso il CDF nell’estate 2022, Pascal Stirnimann ha lavorato nell’economia privata, presso l’Autorità federale di sorveglianza dei revisori e nell’Amministrazione federale. Dal 2015 è stato a capo della sezione Revisione interna ed esterna dell’Ufficio federale dei trasporti ed è stato proprio lui ad avviare le indagini sulle irregolarità contabili presso AutoPostale.